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Visualizzazione dei post da maggio, 2017
Amo visitare i cimiteri  salutare qualunque trapassato ho sempre creduto che siano tutti parenti come da vivi non son fratelli i defunti? Karl Esse    Amo visitare i cimiteri  - Testo e voce: Karl Esse  
...  PER USCIRE A SPEGNERMI - Testo e voce: Karl Esse 
             Woody Allen  - "La vita dovrebbe essere vissuta al contrario” - Voce: Karl Esse  
" La mia anima se vorrai e troverai il tempo per cercarla, la troverai dentro questo ultimo dipinto, tra quelle più o meno luminose, ma soprattutto ferite e strappate ..." Karl Esse
Per diventare personaggio... Nella vita per crescere diventare un essere vero ci vuole animo sincero gran cuore e tanto coraggio basta la bellezza un po' di sfrontatezza un pizzico d'astuzia  tanta malizia per diventare personaggio... Karl Esse
Da «Il canto dell’usignolo» di Gotthold Ephraim Lessing - Interpreta: Sergio Carlacchiani
" Spesso sono in preda alla follia non fateci caso è un modo come un altro per mostrarsi nudi come si è altro che selfie ... " 4 CHIACCHIERE CON SE STESSI ... per il semplice motivo che semplicemente nulla è semplice fondamentale è capire che nulla è comprensibile comprensibilmente inteso che sia comprensibile il nulla ovvero con stupore intendere inteso che sia possibile che tutto è un unicum in moto o in auto se si vuole si vorrebbe eppure non si può. Karl Esse  4 CHIACCHIERE CON SE STESSI - Testo e voce: Karl Esse 
" REGINA DELLA VERITÀ SOPRANNATURALE "   Opera di Karl Esse
NON CATALOGATEMI Non catalogatemi non faccio parte non ivitatemi non frequenterei non parlerei mi sentirei solo starei in disparte sono sempre altrove dove ci si strugge e si crea davanti al fuoco dell'arte. Karl Esse
Sylvia Plath - Sotto i miei piedi nudi, i sassi erano inerti e freddi -Voce: Karl Esse  
Vivere e sorridere dei guai Così come non hai fatto mai E poi pensare che domani sarà sempre meglio Oggi non ho tempo Oggi voglio stare spento... Vasco Rossi -  da, “ Vivere ”  - Voce: Karl Esse
MI CHIAMANO MAESTRO Mi chiamano maestro ogni giorno infatti mi reco a scuola non so leggere non so scrivere non so parlare vedo sempre meglio ascolto sempre di più il silenzio m'insegna tanto seguo strade polverose orizzonti inimitabili trovo e non trovo vado avanti pregando con l'anima e il cuore ho l'amore difronte a me la necessità di vivere libero non m'impedisce la noia l'abbandono è soltanto una posa occasionale come fingermi in croce ho liberato mani e piedi seguo un voce chiara come l'immagine che porto in tasca una foto di me bruciata dalla luce. Karl Esse Mi chiamano maestro – Testo e voce: Karl Esse 
                 Frammento tratto da un dipinto di Karl Esse.
... è una creazione espressione metaforica di contenuti umani nutrimento per l'anima aiuta il cuore a non invecchiare è una forza invisibile capace di educare essa è ovunque in ognuno di noi è specchio condanna a vita è comunità dimora del tempo sospeso una vera rivoluzione guida cieca salverà il mondo se avrà successso non lo avrà mai succede è un sentimento libero non ricattabile adorabile adorata piuttosto pensata vissuta giorno per giorno è vera cultura terapia per il benessere per la felicità una tragedia in realtà una fregatura. Karl Esse                                                … è una creazione – Testo e voce: Karl Esse  
                              Oggi, festa della mamma, purtroppo anche le mamme sbagliano...                                  Rocco Scotellaro A una madre - Legge Sergio Carlacchiani     
SIAMO AL COMPLETO Il prezzo dei fagioli non è ammesso nella poesia. Il prezzo del riso non è ammesso nella poesia. Non sono ammessi nella poesia il gas la luce il telefono la speculazione sul latte sulla carne sullo zucchero sul pane Il dipendente pubblico non è ammesso nella poesia con il suo stipendio da fame la sua vita chiusa negli archivi. Così come non è ammesso nella poesia l’operaio che smeriglia il suo giorno d’acciaio e carbone nel buio dell’officina - perché la poesia, signori, è chiusa: “ siamo al completo” Nella poesia è ammesso soltanto l’uomo senza stomaco la donna fatta di nuvole la frutta senza prezzo. Questa poesia, signori, non fa né caldo né freddo. Ferreira Gullar   Ferreira Gullar - Siamo al completo - Voce: Karl Esse
RETORICO Mi sono costruito ad effetto sono il difetto per antonomasia retotico difetto storico non vorrei essere io Dio mio perché questi gesti da sciantoso? Quanto sono compiacente smorfioso idulgente bambino capriccioso amo ripetere io... io... Dio mio sono avanspettacolo ricettacolo dell'esibire sono varietà teatralità a non finire melodrammma seducente profonda voce intensa modulata sono serenata cantata per se mi specchio non mi vedo male appariscente vecchio truccato viso occhio mai banale fronte altera nell'incedere elegante tronfio gonfio il petto enfatico aspetto da palcoscenico homme fatal di largo gesto di superba boria Dio mio come si fa? Spocchioso tracotante altezzoso senza speranza vanitoso ad altranza ridondante di banalità. Karl Esse La foto è opera di Gianfranco Mancini
M'ACCONTENTO DEL TANTO CHE HO Di cosa mi sostento? Di bellezza faccio mio il bene quel che c'è fuori e dentro me dimentico il mio non essere l'essere alla ricerca del nulla nome e cognome raccolgo giorno dopo giorno pulviscoli pesanti di leggerezza come? Chiedo all'incertezza al dubbio fisso la luce l'ombra ascolto del silenzio il frastuono faccio mio il dono dell'acqua dei frutti delle erbe della campagna del mare della montagna della compagnia dei fratelli degli animali che rispetto e custodisco mi stupisco degli occhi del naso che sente l'odore del battito del cuore uso la gioia il dolore cerco la carezza lo schiaffo del vento l'amore m'accontento del tanto che ho. Karl Esse  M'ACCONTENTO DEL TANTO CHE HO - Testo e voce: Karl Esse
DESIDERI Avrei voluto chiamarmi Marco con occhi neri e fluente chioma non soffrire da bambino d'incomprensione avrei voluto conoscere meglio il mio talento avrei voluto un padre colto una madre felice avrei voluto un cane e un gatto che non fossero mai scomparsi avrei voluto una casa al mare e una in montagna come i miei amici figli d' imprenditori non di lavoratori sfruttati avrei voluto andare in vacanza avrei voluto fare il liceo frequentare l'università a Venezia non studiando possibilmente visitando luoghi e nature diverse dormendo fuori casa spesso conoscere la vita degli altri non avere problemi di denaro comprarmi la vespa e la moto avrei voluto non fidanzarmi sposarmi oggi con la donna che amo e amerò più di tutte avere con lei due figli maschio e femmina avrei voluto conoscere più donne belle e brutte magari intelligenti avrei voluto meno parenti più fratelli e sorelle tanti veri amici avrei voluto essere un buon padre un
È l'ora torno al mio vizio cara ombra dell'oblio fresco lenzuolo che m'avvolgi notte che sospiri d'amore per le stelle dal seno della luna dalla risplendente Selene suggere ad occhi chiusi il sogno. Karl Esse È l'ora - Testo e voce: Karl Esse  
               Un altro dipinto dedicato ai miei fratelli colpiti dal sisma, alla terra che amo.                                                                     Karl Esse
In questo momento ho completato il dipinto " I° Maggio 2017 ". Lo dedico a chi è vittima di un diritto non tutelato. Karl Esse